Arma e Cacciatore, Originale

« Older   Newer »
  Share  
*kisa-chan*
view post Posted on 8/5/2009, 15:41




Titolo: Arma e cacciatore
Serie: Originale
Riassunto: Da quando ho i miei primi ricordi sono sempre vissuta in un luogo scuro e freddo che chiamavo casa, anni dopo scoprii che più comunemente veniva chiamata scatola.
Rating: PT
Genere: Fantasy Avventura
Personaggi: /
Avvertimenti: /
Note: bhè prima fic che viene pubblicata sul sito...sinceramente nel riassunto non sapevo che scrivere così c'ho messo la prima frase XD vabbè non so...è una fic che a mio avviso è un misto di idee...non so che ne salterà fuori...commenti? XD

CAP 1
Questione Arma



Da quando ho i miei primi ricordi sono sempre vissuta in un luogo scuro e freddo che chiamavo casa, anni dopo scoprii che più comunemente veniva chiamata scatola.

-Mi dispiace signore, davvero non posso farla entrare!
Il funzionario di guardia ad un'enorme porta cercava un modo per convincere l'uomo difronte a lui.
Quest'ultimo aveva pazienza in una quantità tale che sarebbe stato capace di protestare con un tono calmo per l'eternità.
-L'hai sentito Jen? Senza un'Arma non puoi entrare...
La donna dietro di lui rideva a crepapelle immaginandoselo a maneggiare un'Arma.
Jen atterrò la donna e le puntò una lunga katana alla gola.
-Ce l'ho già un'arma, Ley.
La voce fredda e terribile non fece impressione alla donna che ribatte l'inutilità di quel pezzo di ferro.
Un ragazzo si avventò sull'uomo che stava per staccare la testa di Ley dal resto del corpo.
Jen non si fece cogliere impreparato e piantò la katana nella spalla del ragazzo che non fece una piega; sputò a fianco al ragazzino insultandolo.
-Tieni a cuccia il tuo animaletto...Ley.
La donna sospirò e si alzò da terra pulendosi la minigonna jeans esageratamente corta, si risistemò il top fucsia, controllò il piercieng all'ombelico completamente scoperto e infine si pettinò i capelli lunghi e biondi con un pettine preso dal vertiginoso davanzale, veramente una donna affascinante e senza scrupoli.
-Michael diventi sempre più indisciplinato, se fai nuovamente così sarò costretta a punirti!
Il ragazzino annuì chinandosi in segno di scuse e si dissolse, al suo posto apparve un pugnale, ora leggermente crepato.
-dovrò farti sistemare appena ne ho l'occasione...
Infilò il pugnale nel fodero che teneva sulla giarrettiera e si preparò a una lunga discussione.
-S-signore...la prego...non ce l'abbia a male con me, sono le regole...
L'addetto conosceva di fama il cacciatore difronte a lui, era famoso per non possedere un'Arma e per la sua età indefinita, il suo corpo dimostrava al massimo vent'anni mentre gli occhi tristi e stanchi erano quelli di un uomo di mezza età distrutto dalla vita.
Jen sbuffò e girò i tacchi sarebbe entrato in qualche altro modo.
Ley lo guardò pensando a quanto fosse viziato e si scusò con il guardiano che le rispose di non preoccuparsi.
Appena si furono allontanati Ley prese la parola.
-Sai quel ragazzo è stato veramente gentile...mi ha indicato persino un negozio di ottime Armi, andiamo a darci almeno un'occhiata, no?!
L'uomo non rispose.
-Magari una femminile...alla tua katana s'addice...e così potrei parlare anche con qualcuno, che magari risponde.
Ormai la trafila era quella, parlava e parlava ma niente, nessuna risposta, cominciava a stancarsi.
Ricordava il giorno in cui si erano incontrati, in un casinò, lei era stata la sua preda e dopo aver distrutto l'edificio combattendo era stata sconfitta.
Sulla sua testa a quel tempo, tre anni prima, pendeva una taglia enorme grazie a tutte le truffe, contraffazioni e raggiri che aveva ideato.
Ora aveva 23 anni ma doveva ammettere a se stessa che sembrava una ragazzina, rise silenziosamente, in fin dei conti era grazie a quell'uomo se era riuscita a vivere 3 anni in più.
Alla fine della battaglia sarebbe bastato finirla ma lui era semplicemente crollato dalle troppe ferite, erano rimasti per circa mezz'ora, fermi, immobili; quando però la donna aveva sentito la sirena della polizia si era caricata il ragazzo in spalle ed era scappata a gambe levate.
Jen si era svegliato due giorni dopo in un letto sconosciuto e dopo un po' di presentazioni decisero che avrebbero fatto squadra.
In realtà era stata Ley a cominciare a seguirlo ed a non mollarlo più, era rimasta affascinata da come un ragazzo di 19 anni potesse diventare adulto in così poco tempo.
Era venuto a scoprirlo vedendo una data sul suo braccio e chiedendogli informazioni lui le aveva detto che era il suo giorno di nascita.
Lo ricordava ancora molto bene: 16/12/26.., era rimasta davvero sconvolta, adesso dopo tre anni aveva imparato che per quel ragazzo nulla era impossibile.

Entrarono in un grande negozio che trasudava ricchezza e sfacciataggine nei confronti della merce che vendeva. Jen odiava quel tipo di luoghi, osservò schifato l'enorme lampadario che emetteva una luce quasi più accecante del sole cocente nel pieno deserto; osservò le signorine che gli si avvicinarono pronte a trascinarlo in chissà quale reparto per mostrargli Armi di tutti i tipi.
Si divincolò dalla presa delle addette e si rifugiò nel più oscuro reparto.
Ley lo guardò sparire mentre pensava che in fin dei conti era ancora un bambino; si avvicinò alle ragazze e chiese di un'Arma che si potesse adattare ad una katana, magari una femminile.
Una signorina annuì e chiese di seguirla.
-Ah! Scusi, già che ci sono potete dare una controllata alla mia Arma?
-Certamente, passeremo per lo sportello e se gliela affida sarà come nuova entro poco.
Le due partirono ridendo e parlando, se la intendevano alla perfezione ormai.
Arrivate allo sportello Ley lasciò il suo pugnale sul tavolino e in pochi istanti apparve Michael ancora ferito alla spalla.
-Riuscite a sistemarmelo entro poco, dobbiamo ripartire al più presto.
Un uomo seduto al bancone sparì dietro ad una tenda e di lì a poco ne apparve un altro in un camice bianco. Si avvicinò e alzando gli occhiali di poco osservò la ferita.
-Non è niente di grave, un'ora e sarà a posto.
La donna sorrise soddisfatta e fece per andarsene quando sentì una richiesta d'aiuto provenire dalle sue spalle.
-P-padrona...non mi lasci qui, la prego...
Ley allarmata si girò e vide Michael che cercava di liberarsi dall'abbraccio di una donna che lo coccolava gridando quanto fosse carino.
Ley si avvicinò e dopo avergli fatto un occhiolino e averlo spinto giù dal banco verso la donna lo salutò canticchiando.

Jen si era perso, i suoi sensi finissimi in quell'enorme edificio diventavano inutili e tutti quei cartelli con strani simboli non li sapeva leggere, si maledisse per non aver frequentato la scuola come tutti i suoi coetanei.
Vide un'enorme scatola o forse ci inciampò e un “fa piano” lo incuriosì.
Poggiò la mano sulla scatola scoprendola di legno, sollevò senza alcuna fatica il coperto inchiodato.
Dentro c'era una ragazza con una lunga maglia bianca, i capelli castani lisci e lunghi che lo guardò a fatica, troppo abituata a tenere lo sguardo basso.
-Chi sei?
Parve rimanere confusa e cercare una qualche risposta intorno.
-Non lo so...
L'attenzione della ragazza venne catturata da un oggetto che Jen teneva al fianco, allungò allora la mano per prenderlo e il ragazzo glielo porse.
La katana la lasciò senza parole, la guardava come fosse la risposta a tutti i suoi problemi, le sue domande, le sue insicurezze.
Jen le disse di alzarsi, lei ci provò ma finì a terra dolorante.
-Non sai camminare?
Lei fece segno di no, più che non lo sapesse forse non lo ricordava, tutti i suoi ricordi erano rinchiusi in quella scatola.
Jen vide al collo della ragazza una medaglietta e con finta noncuranza la guardò, non la seppe leggere, ovviamente si diede nuovamente dello stupido.
La ragazza allora prese la medaglietta e cercò di capire cosa fosse.
-Inutile che ci provi, se non sai camminare non penso tu sappia leggere.
-Cosa vuol dire leggere?
Sospirò un “appunto” ma rimase sinceramente gelato quando la sentì mormorare qualcosa.
-s...sa...sa-r...sa-ra......Sara!!!
Fiera delle suo sforzo immane mostrò la targhetta al ragazzo che andò a cercare un angolino per disperarsi.
Lei tutta felice continuò a leggere.
-a...ar....arm....arm-a...arma!!!!!! Cos'è un'arma?!
Jen si girò immediatamente guardando la ragazza con disprezzo, così era un'Arma, l'aveva sospettato certo, però sperava che...
Gli si illuminò la cosiddetta lampadina e le chiese qualcosa che l'avrebbe cambiata completamente e le avrebbe reso ciò che le era stato tolto.
-Vuoi venire con me?


Occhi ghiaccio



Erano usciti da poco dal negozio dopo un'estenuante guerra a sì e no: alla fine aveva vinto lui.
Ley aveva capito subito dove voleva andare a parare Jen ma si era opposta poiché comunque un minimo di morale bisognava averlo.
Jen aveva pensato di liberarsi della ragazza appena fosse entrato nel cancello con la scusa che era debole.
Così era stata classificata dal proprietario, infatti, che aveva cercato d'imporsi e di fargli comprare un'Arma di qualità molto più alta; quella che il ragazzo era deciso a comprare era debole e persino “rotta”; non poteva assolutamente lasciargliela portare via.
Adesso Jen camminava avanti a tutti con le mani nascoste nelle tasche dei pantaloni, Ley poco più indietro che lanciava, ogni tanto, sguardi preoccupati dietro di lei.
Ultimi Michael ormai guarito che teneva sottobraccio Sara, la nuova Arma, non ché prima, di Jen.
-Scusami...scusami...
Michael le sorrise dolcemente e lei si sciolse al suo viso dolce: capelli rossi e ricci, occhi verde smeraldo e un sorriso talmente grande; l'Arma le disse di non preoccuparsi, avrebbe imparato a camminare molto presto e allora nessuno l'avrebbe più fermata.
Lei rise di gusto rischiando di far cadere entrambi.
Si fermarono per comprare dei vestiti adatti alla ragazza, Jen le avrebbe preso la prima cosa che gli fosse capitata in mano ma Ley si oppose fortemente.
-Zia Ley...veramente...a me va bene tutto.
Già Ley aveva anche insistito che la chiamasse zia perchè adesso, col suo arrivo, si sentiva come se avesse una nipotina piccola.
Dopo che la donna fu soddisfatta del look della ragazzina la portò a tagliarsi i capelli, decisamente troppo lunghi, Sara rimase con un caschetto e una frangetta talmente corti in confronto a prima che si sentì la testa più leggera.
Il parrucchiere però le aveva lasciato una ciocca davanti per farle una piccola ma molto lunga treccia che fece impazzire Ley.
Michael fece talmente tanti complimenti a Sara che Ley non riusciva a credere possibile si potesse arrossire fino a quel punto.
Jen rimase in disparte tutto il tempo fino a quando Sara non gli chiese di fermarsi, si staccò faticosamente dalla spalla di Michael e cominciò a camminare traballando fino ad arrivare dal suo padrone.
L'atmosfera del momento si fece solenne.
-Cacciatore, sono pronta! Voglio essere la sua arma ed allenarmi fino a diventare fort...
Il ragazzo la guardò annoiato e girandosi ricominciò a camminare, Sara cominciò a capire quanto sarebbe stato difficile convivere con lui.
Ley le passò accanto e le battè una mano sulla spalla, in segno d'incoraggiamento.
Si accamparono all'entrata del bosco vicino alla città in cui erano stati tutto il giorno per rifornirsi; Sara si era interessata a tutto, voleva imparare e...migliorare.
Le piaceva quel padrone silenzioso anche se doveva ammettere aveva degli occhi veramente tristi.
-Sara?
Ley la chiamò vedendo che stava rallentando il passo.
-Sei stanca? Dopotutto hai imparato solo oggi a camminare, ed a essere sincera non pensavo fossi così forte...
La donna le sorrise e lei non potè fare a meno di rispondere che si era solo distratta.
In realtà era stanca, ma la fine della giornata era ancora lontana.
Ormai il sole era calato quando accesero il fuoco e finalmente si fermarono alle loro tende, per quella notte Ley avrebbe dormito con Jen e Michael con Sara, così le due armi avrebbero potuto fare amicizia; in realtà Ley li aveva già classificati come una coppia e si immaginava già la loro romantica notte...
-Ley?
Sara apparve all'entrata della tenda e la donna fu sottratta ai suoi pensieri.
-Posso parlarti da sola un attimo?
La donna acconsentì ed uscì, Jen intanto guardò male la ragazza.
-Porta più rispetto per i tuoi padroni, prima di entrare vedi di avvisare!
Sara si sentì a disagio fissando i suoi occhi blu ma fortunatamente Ley intervenne.
-Non essere così rigido! É ancora molto spaesata, piuttosto torna a dormire brutto scorbutico.
Fu allora che Sara se ne accorse...Jen aveva tenuto un cappuccio sulla testa per tutto il tempo e ora che se ne stava in canottiera e boxer poteva notare quanto fosse giovane in realtà.
Aveva dei profondi e seri occhi blu mentre i capelli erano di un bel biondo, la mattina aveva solo intravisto la lunga coda scendergli al fianco del collo, mentre ora erano sciolti sulle spalle e doveva dire che era tutto tranne brutto.
Arrossì e lo guardò ancora: una profonda cicatrice sul braccio che passava giusto attraverso un numero tatuato che non riuscì a leggere.
-Se la vuoi smettere di fissarmi, io vorrei andare a dormire.
Sara si ricordò di aver pensato che portava solo canottiera e boxer arrossì e corse fuori senza nemmeno salutare.
-È talmente maleducata...
Jen lo disse sbuffando e cacciandosi sotto alle coperte.
La donna gli sorrise e uscì per seguire Sara.
La trovò mentre cercava di tornare ad un colore accettabile ma fortunatamente la notte nascondeva parte del rossore.
-È carino vero?!
Una domanda sparata a bruciapelo. La ragazza si affrettò a dire di no.
-Comunque, cosa volevi dirmi?
La ragazza prese coraggio e si chinò a terra ai piedi della donna.
-TI PREGO! ALLENAMI!!
Ley fu colta di sorpresa e scoppiò a ridere.
-Sei davvero divertente! Perchè mai vuoi che lo faccia io?
Il volto della ragazza si fece scuro e un po' triste.
-Non...non voglio essere una...una...una seccatura per il mio padrone, ecco!
-Ma vuoi essere una mia seccatura, eh?!
Ley con fare provocatorio. Sara cominciò a scusarsi imbarazzata arrivando quasi a gridare di no.
-Calma, calma!!! Se vuoi essere allenata da me DEVI alzarti e non lamentarti come una bambina...
Lo disse talmente dolcemente che Sara credette sarebbe stato facile, annuì e si preparò alla sua prima notte d'allenamento.

Quando ebbero finito Sara era a terra dolorante, aveva ferite su tutto il corpo e la camicia che le aveva prestato Ley per non rovinare i vestiti nuovi era completamente lacerata.
Col respiro affannoso chiese ancora spiegazioni.
-Perchè è così difficile?
La donna pazientemente spiegò di nuovo.
-Certamente è difficile fonderti con un pugnale pensa che Michael prima di riuscire a fondersi completamente ha dovuto passare mesi di duri allenamenti....
Fece una piccola pausa.
-Tieni presente però che un pugnale è molto più facile da assorbire rispetto ad una katana...poi influiscono anche tutti i ricordi dell'arma di metallo che si trasferiscono in te e se sono ricordi dolorosi, bhè il risultato è questo. La katana di Jen inoltre non è normale, ha distrutto interi clan, è antica quanto i primi samurai del mondo...e nessuno è mai riuscito a farle un solo graffio. Ma se non riuscirai a diventare un tutt'uno con lei, si spezzerà come fosse uno leggerissimo giunco. Capisci cosa pesa su di te?
Sara si sentì demoralizzata.
-Sai...Michael vive con me da 3 anni, l'ho comprato poco dopo essermi incontrata con Jen, prima non ero altro che una ladra e nel suo pugnale sono conservate le mie esperienze di quel periodo...quando Michael si fuse con esso la prima volta rimase quasi in coma per una settimana, Ora, dopo 3 anni intensi penso sia diventato ancora più pesante ma lui si è abituato, comunque se ci fossi riuscita in una sola notte mi sarei davvero stupita. Non ti preoccupare...
La donna sorrise dolcemente ma Sara non contraccambiò.
-Ti prego ancora una volta!
Ley avrebbe voluto ricacciarla nella tenda da Michael ma qualcosa le fece cambiare idea, due occhi cristallini la fecero sentire vuota e...serena.
Gli occhi di Sara rossi come il sangue erano diventati color ghiaccio ed erano talmente trasparenti che ci potè quasi leggere dentro.
Si sentì tranquilla nonostante quello che vedesse fosse solo un'esistenza vuota e triste.
Sara si concentrò e il pugnale tremò nelle mani della donna: stava diventando incandescente.
Sara si smaterializzò e il pugnale prese a brillare, per pochi istanti Ley credette che ci fosse veramente riuscita.
Il pugnale però cominciò a creparsi e Sara fu ricacciata fuori con una profonda ferita al ventre.
Ley corse immediatamente dalla ragazza.
-Perchè...hai così tanta paura?
Ley rimase scioccata a quelle parole, cosa aveva letto? Cosa aveva capito di lei? Cosa le aveva rubato?
-SARA! PADRONA! È tutto a posto?
Michael era accorso vedendo una forte luce.


Crepe



Sara riprese lentamente conoscenza e la prima cosa che sentì fu una fascia fresca sulla fronte.
-Come stai?
La ragazza non si preoccupò di capire chi fosse prima di rispondere.
-meglio, grazie...
Non sentiva alcun dolere fisico effettivamente, solo una leggera stanchezza e una specie di estraneità dal mondo.
-davvero?! Bene! Mi fa mooolto piacere! Ah, quando vostra signoria si sarà completamente ripresa allora forse potremo riprendere il viaggio!
Voce sarcastica e Sara non ne comprese completamente il motivo, oltre al fatto di non aver riconosciuto la persona vicina a lei.
La figura prese la fascia dalla fronte di Sara e con rabbia la gettò in un catino d'acqua, uscì spostando la tenda e la ragazza rimase abbagliata dalla luce.
Chiuse gli occhi e sperò che la persona che era affianco a lei non fosse...

-Jen!
Ley si era avvicinata al ragazzo ma lui l'aveva semplicemente evitata, rimase pochi istanti indecisa se andare da Sara o seguire Jen, era nervosa e stanca di tutta quella situazione.
-Jen! Ti devo parlare! Dannazione fermati!
Si girò verso Michael e il ragazzo inchiodò per non finire contro la sua padrona.
-Tu va da Sara!
Michael annuì e si diresse verso la tenda dell'Arma, del tutto inconscia del putiferio che aveva creato.
-E tu Jen...
Quando si rigirò vide il vuoto. Arrabbiata e con i nervi a fior di pelle si incamminò nella foresta, doveva trovarlo e insieme finire il discorso iniziato la sera prima.

-Sara?
La ragazza si alzò sentendosi chiamare e Michael le disse immediatamente di ridistendersi.
-Anche se non senti dolore la ferita c'è ancora. Rischi di riaprirla.
Sara si guardò stupita la fasciatura e la vide sporca di rosso.
-Perchè...non provo dolore?
Michael le sorrise gentilmente e le accarezzò i capelli, uscì dalla tenda e tornò con un cesto di frutta.
-Avanti mangiamo! Così ti rimetti più in fretta!
La domanda di Sara rimase senza risposta.

-JEN! MALEDETTO!! VIENI FUORI!!
Era furiosa e quando arrivò a un fiume l'acqua cristallina le fece venire voglia di farsi un bagno, guardò i suoi abiti luridi, in fondo ne aveva proprio bisogno.
Scosse la testa, doveva trovare Jen...
-JEN!! DOVE CAvolo sei...fin...
Jen era lì tranquillo a farsi un bagno, Ley non ci vide più.
Lo prese per i capelli e lui gridò.
-Che fai?
Lui alquanto stizzito.
-La TUA Arma è ferita! Dovresti stare con lei!
Jen si rabbuiò subito, la dolce espressione da bambino scomparve, lasciando una fredda indifferenza.
-Avevo pensato che fosse diventata la tua Arma.
Aveva un tono sarcastico.
-Ti ho già chiesto scusa! Cosa vuoi di più?!
Il ragazzo si ammutolì, Ley sbuffò e quando vide gli abiti sporchi di sangue e un'espressione di rabbia trattenuta non si seppe fermare.
-Vieni...
Prese il ragazzo per un orecchio e ignorando le sue proteste lo ributtò in acqua.
Ley si tolse il top e la minigonna, rimanendo in mutande e reggiseno mentre Jen sbuffava dicendo che ormai sapeva lavarsi da solo.
Ley rise e si buttò in acqua con un tuffo a bomba che lavò completamente Jen.
-Ma non sei po' troppo vecchia per questo genere di cose?!
Tra i due cominciò una battaglia all'ultimo spruzzo e alla fine Ley scoppiò a ridere mentre Jen faceva l'offeso.
La donna gli si avvicinò e gli sciolse i capelli, prese una bottiglietta da una borsa che portava sempre legata alla cintura e versò il contenuto sulla testa del ragazzo.
Cominciò a lavargli energicamente i capelli mentre Jen si lamentava.
-Tanto lo so che infondo ti importa di lei...
Ley aveva azzardato la frase sperando di potergli parlare tranquillamente, senza che lui si offendesse e se ne andasse per gli affari suoi.
-Non è altro che un oggetto...non prova dolore...non ha nemmeno dei sentimenti, è solo terribilmente simile da un umano, tutto qua.
La donna sbuffò, non gli poteva dare tutti i torti.

-Senti Michael...quello che c'era prima nella tenda, vicino a me, non era Jen vero?
Il ragazzo rise alla faccia supplicante di Sara.
-Era lui.
Sara stava già per disperarsi quando Michael le si avvicinò e le sussurrò all'orecchio.
-Tranquilla...molto presto non sarai più costretta a mentire...
La ragazza sussultò e lo guardò, lui le sorrise e l'abbracciò.
-Ce la faremo...
Sara non comprese quelle parole ma il caldo abbraccio di Michael l'aveva fatta arrossire e non ne capiva il motivo.
Aveva pensato di aver capito come funzionava quel mondo, invece aveva ancora così tante cose da imparare.
-Michael, aiutami...
Lui la guardò perplesso e quando lei le spiegò cosa voleva fare sbuffò e l'aiutò ad alzarsi.

-Ah! Ci voleva proprio un bel bagno!
Ley canticchiando stava tornando all'accampamento con Jen al suo fianco.
-Dai!! Sorridi un poco!
Lui abbozzò una leggera incurvatura delle labbra che fece venire la depressione alla donna.
-Bhà..ci rinuncio...
Il ragazzo la guardò sorpreso.
-EHI! Io faccio quello che posso, scusa se non sono un pagliaccio come te!
Ley però non rispose alla sua provocazione infatti vide Michael e Sara combattere, uno veloce come un lampo, l'altra che subiva i suoi costanti attacchi senza riuscire a contrattaccare o a difendersi.
-Basta Michael!! Cosa state facendo?!
Ma prima che potesse intromettersi Jen la bloccò.
-Ma Jen...
Lo sguardo di Jen era diventato improvvisamente serio e così Ley decise di aspettare.

Sara si guardava intorno cercando di capire dove fosse Michael ma lui era così dannatamente veloce...
-Chiudi gli occhi...
Un sussurro leggero le arrivo vicino all'orecchio facendola tremare, non seppe dire chi le avesse dato questo suggerimento, non era la voce di Michael, piuttosto di qualcuno dentro di lei.
Li chiuse.
Le apparve una ragazza molto simile a lei nell'aspetto ma totalmente differente dentro.
Era strano le sembrava di conoscerla da sempre e osservandola meglio la differenza tra loro stava nei lunghissimi capelli, negli occhi color cristallo e negli abiti da nobile, da principessa.
Osservò il diadema intarsiato di diamanti e la collana argentata con lacrime di cristallo, l'abito lungo e nero con una fascia bianca in vita, l'abito aveva dei merletti splendidi e ai piedi portava delle bellissime scarpette argentate.
La bellissima ragazza le sorrise.
Sara osservò il suo viso aggraziato, un trucco leggero e quando la ragazza si girò per andarsene Sara rimase incantata dalla pettinatura elaborata, sembrava che fossero state catturare delle stelle e le fossero state poste fra le trecce con un'enorme maestria
-Aspetta!
La risposta le arrivò mentalmente.
-No...ci saranno altri momenti per parlarci, adesso lascia fare a me, facciamo cambio...
Un sorriso dolce ed invitante mentre le palpebre di Sara di abbassavano pesanti, sì, forse era meglio lasciar fare a lei, era così facile cadere nell'incoscienza e lasciare il posto a qualcun altro.
Qualcuno che soffrisse e gioisse al suo posto...qualcuno capace di prendere in mano le redini del suo destino, qualcuno che vivesse al suo posto...qualcuno che stesse vicino a Jen, qualcuno che non era lei...
-NO!
Si risvegliò improvvisamente e la ragazza la fissò per nulla sorpresa.
-Cioè...grazie sarebbe bello...ma preferisco provare io, non voglio deludere Jen!
La principessa le sorrise.
-Allora per un po' continuerai tu...lascia solo che ti dia qualche suggerimento ogni tanto, ok?
Sara annuì e la fanciulla scomparve.
-Aspetta come ti chiami?!
Lei pronunciò il suo nome ma Sara non lo sentì.

Ritornò alla normalità e poté notare che non erano passati che pochi istanti.
-Chiudi gli occhi...se la vista non ti è d'aiuto, cancellala! Usa qualcos'altro!
Ecco la bella principessa che le donava il suo aiuto.
Quando Michael correva Sara sentiva dei leggeri passi, ma erano talmente deboli...
-Chiudi gli occhi...
Lei li chiuse e lentamente un lungo nastro cominciò a descrivere gli spostamenti di Michael, si concentrò di più e i suoi passi leggeri le sembrarono un frastuono terribile, voleva farlo smettere...
Alzò la mano mentre cominciava a capire dove stava per appoggiare il piede, dove si sarebbe diretto, arrivò quasi a capire i suoi pensieri...
Quasi...
Era stata così veloce che ne Ley ne Michael erano riusciti a vedere quando si fosse mossa, la scena che sembrava immobile in alcuni decimi di secondo venne stravolta: Michael a terra, Jen gli si era parato davanti e Sara con le mani sporche di sangue, Ley ferma sul suo posto a stupirsi.
-No-no-non sono nemmeno riuscito a vederla...
Michael era incredulo e Ley gli corse incontro.
-Tutto ok, Mik?
Lui annuì ancora scioccato.
Sara si guardava le mani terrorizzata, non voleva alzare lo sguardo, aveva paura di ciò che avrebbe visto.
-Smettila! Smettila di fare la bambina!
Sara tremò quelle parole cominciarono a risuonarle dentro incapace di apprenderle fino in fondo, o forse non voleva...
-Smettila dannazione! Se vuoi allenarti chiedilo a ME! Abbi coraggio! ODIO le persone che si nascondono dietro agli altri! Ah! Ma certo! Dimenticavo che tu non sei una persona...
Sara tremò mentre la sua coscienza cercava di nascondersi, di non dover affrontare quella figura che non osava nemmeno guardare.
Cercava una piccola stanza dentro di sé dove la sua voce non la raggiungesse. Niente, risuonava ovunque.
-Hai paura di me, no?! Scappa, vattene, come una codarda! Non sei fatta per questo genere di cose, sei solo una bambina chiusa nel suo bel mondo fatto di giochi e carezze...
Sara sembrò risvegliarsi, cos'erano i giochi? E le carezze? Cosa significava bel mondo?
Jen adesso stava davvero esagerando...
-smettila...per favore...
Sara cominciava a sentire una strana rabbia.
-NO! Non la smetto! Ti rendi conto di cosa sei? Uno starno aggeggio costruito per combattere! E poi guarda che personalità che ti hanno dato, da principessina indifesa, chissà...prima forse eri una dama da compagnia?!
Sara cominciò a sentire il peso del non ricordare nulla...prima non ci aveva fatto caso, per quanto ne sapeva poteva essere normale nascere così all'improvviso però...ora avvertiva la sottile differenza che c'era tra lei e Jen diventare un profondo crepaccio che mai sarebbe stata capace di colmare...

CAP 4
Lacrime salate



Sara sentiva tutto il peso delle parole di Jen e quella voce tornare...
-Lasciami il posto, lascia che gliela faccia pagare...
Sara non riuscì nemmeno a rispondere.
-JEN! Cosa stai dicendo?!
-Vattene...
Il tono di Jen era serio e Ley vedendolo estrarre la sua katana prese per un braccio Michele e corse a ripararsi dietro a dei cespugli.
-Padrona...che possiamo fare?
Michele guardò la donna preoccupato, Ley non rispose guardava tremendamente preoccupata la scena e Michele non poté fare a meno di abbozzare un leggero sorriso.
-Povera padrona....

Jen l'aveva notato già da un po', quella strana aurea che avvolgeva Sara, certo c'era quella della ragazza, piccola ed insicura, tremava quasi...ma poi ce n'era un'altra una enorme, forte e sicura, quasi crudele. Era molto leggera e trasparente quasi una presenza da ciò Jen capì che c'era qualcosa che non andava; molte persone avevano due o più auree dovute a maledizioni o ad incantesimi di protezione, poteri innati o altri strani fenomeni, ma quella, era come se ci fosse qualcun altro dentro alla ragazza...
Sara lo guardò con due occhi color ghiaccio e si scagliò contro di lui.
Jen non dimostrava preoccupazione, era solamente concentrato, forse quella ragazzina l'avrebbe fatto divertire almeno un po'.
Il ragazzo chiuse gli occhi e sentì la presenza dell'altra: si muoveva talmente velocemente e fluidamente da fargli venire i brividi, alzò il braccio in modo da averlo alla stessa altezza della spalla, la katana sembrava essere una parte del suo corpo.
Ruotò talmente velocemente che fu un'accortezza di Jen il non ferire gravemente Sara.
La lama lucida era di un bel grigio, l'elsa rossa e il manico era fasciato di una stoffa purpurea, alla fine un campanellino che non suonò al suo movimento.
Jen sbuffò, nemmeno stavolta aveva sentito quel dolce suono cristallino, pulì la lama e la rinfoderò.
Si chinò verso Sara quando qualcosa di freddo venne a contatto col suo collo.
-Vi è piaciuto lo spettacolo?
Una voce familiare gli rispose.
-Molto. Anche perchè sei ferito e non potrai reagire.
Jen sorrise, aveva ragione, la ferita che si era fatto per proteggere Michael sanguinava copiosamente.
-Michael non mi verrai a dire che ti eri messo d'accordo con lei perchè non ti vedo così furbo...
Michael si morse il labbro e si avvicinò al ragazzo in ginocchio a terra e gli sferrò un calcio proprio sulla ferita, Jen si trattenne dall'urlare e si dovette appoggiare a terra con un braccio.
-Michael che stai facendo?!
Lui non la guardò nemmeno.
-Bloccatela...
Un gruppo di persone saltò giù dai rami ed andarono a bloccare la donna.
Una bambina si avvicinò a Sara e appoggiate le mani sulla sua ferita la richiuse senza alcuna fatica.
Si alzò e si avvicinò a Jen, lui la guardò e non poté non notare i lunghissimi capelli albini e gli occhi blu come gli abissi dell'oceano.
Fece per alzarsi ma la ferita lo bloccò.
-Tu...
Michael bloccò la bambina prima che potesse cominciare a curare anche la ferita del ragazzo.
-No, lui no!
La bambina lo guardò male.
-Cioè...la prego principessa, no...lui è un nostro nemico...
Si inchinò per rendere omaggio alla bambina che allora sorrise e decise di ascoltarlo, superò il ragazzo e con un salto fu su un albero.
-Siate felici! Oggi è tornato il nostro compagno Michael! Ci ha portato persino uno dei Cacciatori più potenti...le persone non potranno ignorarci ancora per molto!
Il gruppo di persone riunite esultò.
-Prendetevi cura della ragazza ferita, immagino diventerà una nostra compagna, tu che dici Michael?
Lui annuì.
-Prima bisognerà ripristinarle la memoria ma poi...penso avrà anche lei, come noi, degli ottimi motivi per odiare i Cacciatori
La bambina annuì.
-Michael...che...che....stai...facendo?!
Ley si mise in ginocchio a fatica e con uno sguardo terrorizzato guardò quello che credeva, infondo, un suo amico.
-Che faccio?! Me lo sta pure chiedendo, “Padrona”?! Faccio parte dei moti di rivolta delle Armi ai Cacciatori. E LEI ora è la mia preda...
Sorrise malignamente e dopo essersi caricato Jen sulle spalle cominciò ad avviarsi dietro alla bambina.
Ley venne portata a forza mentre le lacrime le scorrevano dalle bellissime iridi azzurre sulle guance per poi morire tra le sue morbide labbra rosse...
Chiuse gli occhi sperando che i ricordi l'abbandonassero presto. Da quanto non piangeva? Da così tanto che, davvero, non ricordava che le lacrime potessero essere così salate.

Edited by *kisa-chan* - 26/5/2009, 18:39
 
Top
simply-gio!
view post Posted on 9/5/2009, 13:36




mah...e chi ha voglia di leggerlo? :scaccola:
dai scherzo!!non è male! :piacere:
 
Top
*kisa-chan*
view post Posted on 9/5/2009, 13:40




grazie lo stesso^^"
era per partire poi posto le one shot che di solito mi commentano in tanti...le horror :ahah:
 
Top
Kyoko.
view post Posted on 9/5/2009, 13:41




Yeeee! **

Tu sai già cosa ne penso! U.U xDDD

*sono curosa* XDXDXDXDXD


Micheal è troppo Kawaii!!! *O*




Horror??? *.* *.* *.*


*me lovva*
 
Top
*kisa-chan*
view post Posted on 9/5/2009, 13:48




bhè il mio preferito è Jen *ç*
non sai che combina Michael dopo ù.ù vedrai vedrai... *muore dalla voglia di dirlo ma non può*
 
Top
simply-gio!
view post Posted on 9/5/2009, 13:56




scommetto che alla fine muoiono tutti in una rapina!!! :idea:
 
Top
*kisa-chan*
view post Posted on 9/5/2009, 13:59




no quello era un altro...
e non andare ancora offtopic XD
che se comincio ad insultare QUEI tizi fai andare offtopic pure il capo^^"
 
Top
*kisa-chan*
view post Posted on 11/5/2009, 17:47




aggiornata u.U
E da qui in poi cominceranno i problemi per i nostri cari ragazzi *risata malefica*
leggete u.U
 
Top
Kyoko.
view post Posted on 11/5/2009, 20:40




*o* .... Sempre più interessante... xDD Però... cosa fa Micheal dopo??? -__-
*me sempre più curiosa*

Brava Ely, U.U Continua coshi... U.U
 
Top
¤*RizaLovesNabari*¤
view post Posted on 15/5/2009, 12:32




Ma mi scoccio di leggere tuttooooooooo è lungooooo...uffi ù-ù il Titolo è scemo e carino però questo sn arrivata a leggerlo yo!
 
Top
*kisa-chan*
view post Posted on 15/5/2009, 13:14




zia ç_ç l'hai letto.... *le salta addosso* grassie^^
Lo sai che io ci tengo da morire ai tuoi commenti.... >.<
dopotutto sono stata la tua allieva ù.ù (che tempi quelli...^^") grazie comunque^^
 
Top
¤*RizaLovesNabari*¤
view post Posted on 15/5/2009, 16:33




SPOILER (click to view)
Ma chi ti dice che l'abbia letto? ù-ù Naa, scherzo



Coomunque per quel pò che non mi ha annoiato direi che mi piace Michael finora ù-ù Ah ma perchè ogni volta che scrivi Arma lo fai con la lettera maiuscola?XD Vabbè...comunque sei ancora mia allieva, non montarti la testa mocciosa :meta:
 
Top
Kyoko.
view post Posted on 15/5/2009, 18:27




xDD
Micheal ha conquistato tutti! xDD

*spupassha*
 
Top
*kisa-chan*
view post Posted on 15/5/2009, 19:30




sci sensei >.< *riammessa come allieva* non so se piangere o essere felice @.@

comunque mo posto il 3 (il mio preferito) >.< Jen *ç*
Uffa...lo sapevo che Michael avrebbe colto nel segno *risata malefica* vedrete vedrete... ù.ù se vi piace Michael poi sarà divertente vedere che reazion....*Kamui le tappa la bocca*
-kamui- niente spoiler ù.ù
-me- ok >.<

comunque Arma in maiuscolo è per distinguerlo dalle armi normali XD
 
Top
¤*RizaLovesNabari*¤
view post Posted on 16/5/2009, 12:37




Vai a vedere che poi muore qualcuno ù-ù
 
Top
21 replies since 8/5/2009, 15:41   182 views
  Share